Gemini 3 Pro è un modello multimodale avanzato, progettato per ragionare su compiti complessi e seguire istruzioni in modo molto preciso. Usare bene i prompt fa la differenza tra risposte superficiali e risultati davvero utili in coding, analisi testi, contenuti marketing, studio e lavoro.
In questa guida trovi principi base, struttura consigliata del prompt, esempi pronti da copiare e gli errori da evitare, riassumendo le linee guida ufficiali Google e le migliori pratiche condivise da sviluppatori e power user.
Indice
- Cos’è Gemini 3 Pro e perché il prompt conta
- Principi base di prompting per Gemini 3 Pro
- Struttura consigliata di un prompt per Gemini 3 Pro
- Gestire System Instruction e istruzioni critiche
- Come usare il long context di Gemini 3 Pro
- Prompt per multimodalità (testo, immagini, audio, video)
- Esempi pratici di prompt per Gemini 3 Pro
- Prompt avanzati: ragionamento passo-passo e agent
- Errori comuni da evitare con Gemini 3 Pro
- Riferimenti e link utili
Cos’è Gemini 3 Pro e perché il prompt conta
Gemini 3 Pro usa un meccanismo di dynamic thinking che gli permette di “pensare più a fondo” quando il task lo richiede, soprattutto su problemi di ragionamento e pianificazione. Per i compiti più semplici può invece rispondere in modo più rapido e diretto, se il prompt lo guida in questa direzione.
La documentazione ufficiale sottolinea che Gemini 3 Pro rende al meglio con istruzioni precise, brevi e poco ambigue, evitando il “prompt teatro” molto prolisso che funzionava con modelli più vecchi. Questo significa che la qualità del prompt è spesso più importante della lunghezza o della “creatività” del testo.
Principi base di prompting per Gemini 3 Pro
1. Sii diretto e specifico
Google consiglia di dichiarare l’obiettivo del prompt in modo chiaro, nelle prime righe, evitando frasi inutilmente elaborate o persuasive. Gemini 3 Pro ha performance migliori quando il task è espresso in modo concreto, ad esempio “Genera codice Python per…” invece di descrizioni vaghe come “Aiutami un po’ con del codice”.
Evita di mischiare troppi obiettivi diversi nello stesso prompt (es. “spiega, traduci, riassumi, genera codice” tutto insieme). Se devi fare più cose, spezzale in richieste successive o in passi numerati chiari.
2. Mantieni coerenza nella struttura
Le linee guida di Google suggeriscono di usare strutture coerenti, con sezioni separate da delimitatori chiari (per esempio tag tipo XML o intestazioni Markdown). Una struttura ripetibile rende il comportamento del modello più prevedibile, soprattutto in flussi di lavoro complessi o ripetuti.
Molti esperti consigliano un pattern semplice ma potente per i prompt: Role + Goal + Constraints + Examples + Output format. Questo schema funziona bene in tanti casi d’uso e ti aiuta a non dimenticare pezzi importanti.
Struttura consigliata di un prompt per Gemini 3 Pro
Pattern “Role + Goal + Constraints + Examples + Output format”
Ecco uno scheletro generico che puoi adattare a quasi ogni scenario:
<Role>
Sei un [tipo di esperto] che aiuta con [ambito o pubblico].
<Goal>
Il tuo obiettivo è: [spiega chiaramente il risultato che vuoi].
<Constraints>
- Stile: [tono, livello tecnico, lingua, lunghezza]
- Cosa evitare: [es. niente codice non commentato, niente dati inventati, ecc.]
- Vincoli di contenuto: [uso di fonti, limiti di lunghezza, ecc.]
<Examples>
Esempio di input: [...]
Esempio di output desiderato: [...]
<Output_format>
Restituisci l'output in questo formato:
- [elenco puntato / tabella Markdown / JSON / codice, ecc.]
Questa struttura riflette quanto raccomandato da molte guide di prompt engineering su Gemini 3 Pro e semplifica anche l’integrazione via Gemini API. Inoltre rende più facile riusare e migliorare i prompt nel tempo, perché ogni sezione ha uno scopo preciso.
Gestire System Instruction e istruzioni critiche
Dove mettere le regole più importanti
La documentazione di Gemini raccomanda di mettere le istruzioni più critiche (ruolo, stile, limiti, policy interne) nella System Instruction o all’inizio del prompt, così guidano tutto il ragionamento successivo. Questo è essenziale se usi Gemini 3 Pro in app o agent basati su regole di business o compliance.
Indicazioni come “mantieni un tono formale”, “rispondi in italiano”, “non usare librerie esterne” dovrebbero stare subito in alto, non in fondo al prompt, per avere un effetto più stabile sulle risposte.
Controllare la verbosità e lo stile
Per impostazione predefinita, Gemini 3 Pro tende a dare risposte piuttosto concise e dirette, se non gli chiedi esplicitamente altro. Se vuoi spiegazioni con più contesto, storytelling o toni specifici, devi chiederlo chiaramente: per esempio “spiega come a un principiante”, “usa uno stile amichevole e discorsivo” o “fornisci passi numerati dettagliati”.
La stessa logica vale per il livello tecnico: specifica se la risposta è per uno sviluppatore esperto, un manager non tecnico o uno studente alle prime armi. Questo semplice accorgimento riduce drasticamente le risposte fuori target.
Come usare il long context di Gemini 3 Pro
Ordine consigliato: contesto prima, istruzioni dopo
Per prompt con molto contesto (documenti lunghi, codice esteso, trascrizioni video), Google consiglia di fornire prima tutti i materiali e poi, alla fine, una richiesta chiara su cosa deve fare il modello. In pratica: “prima i dati, poi la domanda”.
È utile inserire una frase di transizione come “In base alle informazioni sopra, fai X”, per “ancorare” la domanda al blocco di testo caricato. Questo riduce la confusione quando ci sono molte parti diverse nel contesto.
Nomina e referenzia il contenuto
Perché Gemini 3 Pro tratta testo, immagini, audio e video sullo stesso piano, devi essere molto specifico quando ti riferisci a una parte del contenuto. Una buona pratica è assegnare etichette o ID (Documento A, Tabella 1, Immagine 2, ecc.) e usarle nelle domande.
Esempio di struttura:
text>
[Documento A: specifica di prodotto...]
[Documento B: recensioni utenti...]
[Immagine 1: schermata della dashboard...]
</context>
<task>
1. Riassumi il Documento A per un pubblico non tecnico.
2. Evidenzia i 5 problemi principali citati nel Documento B.
3. Spiega come l'Immagine 1 si collega ai problemi individuati.
</task>
Questa tecnica è in linea con i consigli delle guide su Gemini 3 per ridurre ambiguità nei prompt lunghi e multimodali.
Prompt per multimodalità (testo, immagini, audio, video)
Gemini 3 Pro può usare testo insieme a immagini, audio e video nello stesso prompt, ma ha bisogno di indicazioni chiare su cosa guardare e con quale obiettivo. Nelle guide ufficiali si raccomanda di specificare il ruolo di ogni input (es. “questa immagine è la schermata dell’app”, “questo audio è una riunione di vendita”).
Quando carichi più media, indica sempre a quale ti riferisci: per esempio “analizza il Video 2 e confrontalo con il Documento A” invece di frasi generiche tipo “analizza questo”. Questo è particolarmente importante per analisi UX, revisioni di video educativi o estrazione di insight da call registrate.
Esempi pratici di prompt per Gemini 3 Pro
1. Prompt per coding (sviluppo e refactoring)
<Role>
Sei un senior software engineer esperto di Python e best practice di clean code.
<Goal>
Devi analizzare il seguente codice e:
1. Spiegare cosa fa, passo per passo.
2. Proporre una versione più leggibile e manutenibile.
<Constraints>
- Linguaggio: italiano.
- Mantieni la stessa logica di business.
- Aggiungi commenti chiari nel codice proposto.
- Non introdurre dipendenze esterne non presenti nell'originale.
<Code>
[incolla qui il codice]
</Code> <Output_format> 1. Spiegazione in elenco puntato. 2. Nuova versione del codice in un blocco “““ con commenti. </Output_format>
Guide pratiche su Gemini 3 Pro confermano che indicare ruolo, obiettivo, vincoli e formato dell’output porta a risultati molto migliori per il coding rispetto a richieste vaghe.
2. Prompt per analisi documenti e report
<Role>
Sei un business analyst.
<Goal>
Analizza il documento seguente e produci:
- Un riassunto per un executive (max 10 bullet).
- Un elenco dei principali rischi e opportunità.
- 5 raccomandazioni operative concrete.
<Constraints>
- Tono: professionale ma semplice.
- Nessun gergo tecnico non spiegato.
- Se qualcosa non è chiaro nel testo, indica le tue assunzioni esplicitamente.
<Document>
[incolla o allega il documento]
</Document> <Output_format> Usa sezioni con intestazioni Markdown: ## Riassunto … ## Rischi … ## Opportunità … ## Raccomandazioni … </Output_format>
Questo tipo di struttura riflette i suggerimenti delle guide enterprise su come usare Gemini 3 Pro per analisi di testi complessi e decision making.
3. Prompt per content marketing (blog, newsletter, social)
<Role>
Sei un content strategist per SaaS B2B.
<Goal>
Genera un outline dettagliato per un articolo di blog SEO sul tema:
"[tema]" per il pubblico "[tipo di pubblico]".
<Constraints>
- Lingua: italiano.
- Tono: chiaro, professionale, non troppo tecnico.
- Includi parole chiave correlate e idee per FAQ a fine articolo.
<Examples>
Esempio di parola chiave principale: [keyword principale]
Parole chiave correlate: [lista di 5-10 keyword]
<Output_format>
- Titolo H1 proposto.
- 5-8 sezioni H2 con breve descrizione (2-3 frasi per sezione).
- 5-10 idee di titoli alternativi.
- Sezione FAQ con almeno 5 domande.
</Output_format>
Molte guide di prompting per marketing mostrano che indicare tipo di pubblico, parole chiave e formato finale rende le proposte di contenuti molto più allineate alle esigenze SEO e business.
Prompt avanzati: ragionamento passo-passo e agent
Forzare il ragionamento strutturato
Per task complessi (strategie, debug difficili, piani dettagliati) è utile chiedere esplicitamente al modello di ragionare per passi. Le guide di Gemini 3 suggeriscono di spezzare il lavoro in sotto-task sequenziali e, se serve, far sì che l’output di un passo diventi l’input del passo successivo (prompt chaining).
Esempio compatto:
<Goal>
Progetta un piano di lancio prodotto SaaS B2B.
<Constraints>
- Dividi il ragionamento in 3 fasi:
1) Analisi contesto
2) Strategia di posizionamento
3) Piano operativo 90 giorni
- Alla fine di ogni fase chiediti: "Cosa mi manca per essere sicuro?" e rispondi.
<Output_format>
Usa sezioni numerate per le 3 fasi, con bullet point per le azioni.
</Output_format>
Questa modalità sfrutta al meglio le capacità di “advanced reasoning” citate nella documentazione di Gemini 3.
Uso con agent e strumenti esterni
Nel contesto di Gemini CLI e ambienti con agent e strumenti (API, database, filesystem), è importante dichiarare nel prompt cosa l’agent è autorizzato a fare e quando deve usare i tools. Alcune best practice suggeriscono anche di far mantenere all’agent una sorta di checklist o “TODO list” nel ragionamento, per tracciare i passi completati.
Un esempio semplificato:
<Role>
Sei un agent che può:
- Leggere file nel workspace.
- Eseguire comandi nel terminale.
- Chiedere chiarimenti all'utente.
<Goal>
Debuggare e correggere l'errore che causa il fallimento dei test nel progetto.
<Constraints>
- Prima di chiamare un tool, spiega brevemente perché lo usi.
- Dopo ogni tool, aggiorna una TODO list con [x] per i passi completati.
- Non modificare file critici senza spiegare il motivo.
<Output_format>
Mostra sempre:
1) Stato attuale della TODO list.
2) Prossimo passo previsto.
</Output_format>
Questa impostazione allinea il comportamento dell’agent con le raccomandazioni di diverse guide su Gemini 3 Pro per l’uso “agentico” e il debugging guidato.
Errori comuni da evitare con Gemini 3 Pro
- Prompt troppo lunghi e confusi: più che la lunghezza, il problema è mescolare troppi obiettivi e dettagli irrilevanti; Gemini 3 Pro tende a funzionare meglio con istruzioni brevi e precise e contesto separato.
- Istruzioni importanti nascoste in fondo: se regole chiave sono in mezzo al testo o alla fine, è più facile che vengano ignorate; mettile sempre all’inizio o nella System Instruction.
- Contesto non etichettato: allegare documenti, immagini e codice senza nomi o riferimenti chiari porta a risposte ambigue; usa etichette (Documento A, Immagine 1, ecc.) e richiamale nelle domande.
- Output desiderato non specificato: chiedere “fammi un riassunto” senza lunghezza, formato o pubblico target produce risultati difficili da riutilizzare; specifica sempre formato, stile e livello di dettaglio.
- Nessun controllo sulla verbosità: se non indichi se vuoi una risposta breve o dettagliata, Gemini 3 Pro tenderà a rispondere in modo piuttosto conciso; guida deliberatamente la lunghezza.
Seguendo queste linee guida, i tuoi prompt per Gemini 3 Pro diventeranno più prevedibili, riusabili e soprattutto più vicini ai risultati che ti aspetti nei tuoi flussi di lavoro reali.
Riferimenti e link utili
- Prompt design strategies | Gemini API | Google AI for Developers
- Gemini 3 Developer Guide | Gemini API | Google AI for Developers
- 8 Game-Changing Ways to Unleash Gemini 3 (With Prompts)
- Articolo
- Gemini 3 Prompting: Best Practices for General Usage
- Notes on using Gemini 3 Pro, part 3: Every prompting tip and trick I know (so far) : Global Nerdy
- Gemini 3 Prompt Engineering 20+ Examples That Work – Skywork ai
- Gemini 3 API Guide: How To Use Google’s Most Intelligent Model – AI Tools
- Reddit – The heart of the internet
- My Lab Notes on Gemini 3 vs. ChatGPT 5.1: How To Prompt EACH Model + A Custom Meta-Prompt to Build YOUR Prompts
- 5 things to try with Gemini 3 Pro in Gemini CLI Google Developers Blog
- Libreria di Prompt Gemini 3 Pro: Potenzia le tue Competenze di IA con questi Prompt Creati da Esperti
- Gemini 3 Pro is Here: How to Use AI Agents in Gemini – YouTube
- Here are my Gemini 3 Prompting Best Practices for General Usage. visualized by Nano Banana Pro | Philipp Schmid | 12 comments
- Nano Banana Pro image generation in Gemini: Prompt tips
- The Ultimate Nano Banana Pro Prompting Guide: Mastering Gemini 3 Pro Image – Atlabs AI
